La giusta suddivisione
Il ciliegio si configura come un albero da frutto con una buona resistenza al freddo, questa particolarità permette la presenza di piantagioni anche in zone altocollinari e montuose. La coltura del ciliegio si adatta, dunque, a diverse tipologie di terreno ad eccezione delle terre troppo umide: un nemico particolare del ciliegio è infatti il ristagno idrico.
Bisogna, però, operare la giusta suddivisione all’interno della macrocategoria del ciliegio, i frutti provenienti da quest’albero si dividono infatti in due specie diverse:
- Il ciliegio a frutto dolce;
- Il ciliegio a frutto acido.
A loro volta, queste due categorie vedono la presenza di altre sottocategorie, che ne definiscono la tipologia.
In particolare, per il ciliegio dolce, troviamo la suddivisione in duracine e tenerine. Le prime sono anche comunemente chiamate ‘duroni’, con frutti dalla polpa soda e croccante. Le seconde possiedono, invece, dimensioni più ridotte e frutti con una polpa più molle ma succosa. Mentre per il ciliegio acido troviamo, le visciole, le amarene e le marasche. Le prime hanno rami dritti e foglie grandi, sono utilizzate maggiormente per il consumo fresco e la produzione di marmellate. Le amarene presentano, invece, uno scarso sviluppo e vengono impiegate maggiormente per la produzione di succhi e di sciroppi. In fine, le marasche sono piante di taglia piccola e possono essere destinate al semplice consumo fresco, alla creazione di liquori o alla conservazione sotto spirito.