Cosa sono le piante a radice nuda e come prendersene cura

Cosa sono le piante a radice nuda e come prendersene cura

Le piante a radice nuda: cosa sono e come piantarle

Le piante a radice nuda sono un’alternativa alle piante in vaso o a quelle in zolla. Sono giovani piante molto apprezzate ed utilizzate dall’hobbysta privato, ma anche e soprattutto nell’agricoltura moderna e professionale in particolare quando si acquistano alberi da frutto.

Queste piante vengono generalmente coltivate in pieno campo e, durante il periodo invernale (nella fase di riposo vegetativo, quando hanno perso generalmente tutte le foglie), vengono espiantate, censite e predisposte in tagliola (vedremo tra poco cosa si intende), pronte per essere vendute.

Le piante da frutto a radice nuda vengono espiantate con mezzi meccanici e successivamente viene eliminata tutta la terra che circonda le radici: da qui la denominazione “piante a radice nuda”. Una volta levate, si procede alla cernita e le piante vengono poi legate in mazzi e cartellinate.

Successivamente vengono messe in tagliola. La tagliola consiste nel coprire le radici con sabbia, oppure torba o segatura, in ogni caso umida: trattandosi di piante in cui la radice non è protetta dalla terra, questa fase è cruciale per prevenire il disseccamento delle radici.

UNA COSA MOLTO IMPORTANTE: quando si comprano piante a radice nuda, è sempre buona norma piantarle il prima possibile, pertanto, è opportuno aver preparato in anticipo le buche e il terreno, come vi spiegheremo di seguito. Nel caso non fosse possibile piantarle subito, le piante potranno essere poste in tagliola fino al momento della posa a dimora.

Le piante a radice nuda sono solitamente più economiche rispetto a quelle vendute in contenitori o con zolla di terra, ma richiedono una gestione più attenta durante il processo di impianto.

Quando piantare le piante a radice nuda

Il periodo migliore per trapiantare piante a radice nuda è durante la fase di dormienza, che di solito va dall’autunno fino all’inizio della primavera, cioè indicativamente da fine novembre a fine marzo, in funzione dell’andamento climatico stagionale.

E’ possibile mettere a dimora questa tipologia di piante anche in primavera avanzata, se la stagione non è particolarmente calda: bisognerà solo avere l’accortezza di essere più presenti con le innaffiature per i primi mesi.

Come piantare le piante a radice nuda

La piantumazione delle piante a radice nuda richiede una certa attenzione, poiché le radici devono essere maneggiate con cura per evitare danni che potrebbero compromettere lo sviluppo delle piante stesse.

Ecco di seguito i passaggi principali per trapiantare correttamente una pianta a radice nuda.

1. Preparazione del Terreno

Prima di procedere alla posa a dimora della pianta, è necessario preparare il terreno in cui la stessa verrà sistemata.
La buca dovrà avere dimensioni doppie rispetto all’apparato radicale della pianta, sia in larghezza che in profondità. E’ caldamente raccomandato preparare la buca con almeno 15-20 giorni di anticipo, così che il terreno si arieggi e aderisca meglio alle radici nel momento della posa.

È buona norma, dopo l’apertura della buca, spargere nella stessa 2 Kg di stallatico pellettato; in alternativa, si può utilizzare letame maturo di almeno 3 anni.
Se, nel periodo in cui la buca è aperta, si dovesse notare un ristagno di acqua, sarà necessario intervenire scavando ulteriormente e inserendo sul fondo della buca ciottoli o materiale drenante.

2. Preparazione della pianta al trapianto

Tolta la pianta dalla tagliola, si procede spuntando le radici, così da favorire lo sviluppo delle nuove radici e ottimizzare la formazione del cosiddetto “callo”.
Prima di mettere a dimora la pianta, è importante immergerne per circa un’ora le radici in un mix di acqua, torba e concime organico: questa tecnica antica, detta “inzaffardatura”, contribuirà a reidratare le radici e a stimolarne la formazione di nuove; l’ideale è che parte di questo mix aderisca alle radici.

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3. Posizionamento della Pianta nella Buca

Posiziona la pianta nella buca in modo che la zona del colletto (dove il tronco incontra le radici) sia leggermente sopra al terreno: questo farà sì che anche il punto d’innesto rimanga fuori dal terreno.

Se la pianta venisse posizionata troppo in profondità, la bassa quantità di ossigeno non consentirebbe il pieno sviluppo delle radici, mentre, se fosse posizionata troppo alta, le radici potrebbero essere troppo esposte alle alte temperature favorendo il disseccamento della pianta stessa.

Tenere sempre presente che il terreno si assesterà nel tempo, perciò, è consigliabile mettere a dimora la pianta tenendola rialzata di qualche centimetro rispetto al livello del terreno, così che, una volta che il terreno si sarà assestato, il punto di innesto risulterà correttamente sopra al livello del terreno.

Se non è stato predisposto un impianto di irrigazione, per aiutare la pianta nei periodi più siccitosi si possono utilizzare i polimeri ultra-assorbenti, di cui tratteremo più sotto parlando dell’innaffiatura.

Un valido aiuto alla pianta per il suo sviluppo in salute sono i biostimolanti, fertilizzanti che hanno l’obiettivo di migliorare la tolleranza agli stress termici e idrici della pianta e di migliorare la flora batterica presente nel suolo, creando così le condizioni ottimali per lo sviluppo della pianta.

E’ bene ricordare sempre che una pianta sana e forte presenta una resistenza maggiore a malattie fungine e parassiti.

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4. Riempimento della Buca

In caso di terreno a medio impasto e con una buona fertilità, dopo il posizionamento della pianta basterà riempire la buca con terreno misto a torba, facendo attenzione a distribuirlo in modo omogeneo attorno alle radici.

Se invece si è in presenza di terreno argilloso, occorre creare uno strato di drenaggio di 20 cm circa sul fondo della buca. Sopra all’eventuale strato di materiale drenante, si metterà uno strato di terra, prelevata dalla buca, mescolata a sabbia o pomice.

Una volta posizionata la pianta nella buca, ricordando sempre di tenerla un po’ rialzata rispetto al livello del terreno, si consiglia di mettere vicino all’apparato radicale un po’ di torba, in modo che le prime radici che si formeranno possano trovare terreno soffice e non troppo compatto, così da svilupparsi agevolmente.

Una volta terminata la posa della pianta, è consigliabile fare la zanella, cioè un solco circolare intorno alla pianta che consente di trattenere l’acqua e far sì che questa penetri nel terreno.

5. Innaffiatura

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Anche quando la pianta viene posata in inverno o con condizioni atmosferiche favorevoli, al momento del trapianto è fondamentale irrigare abbondantemente per favorire il contatto tra le radici e il terreno circostante. Successivamente, mantenere il terreno umido, ma non fradicio per evitare il marciume delle radici.

I polimeri ultra-assorbenti sono un’ottima soluzione nel caso in cui le piante non siano servite da impianto di irrigazione. I polimeri, posizionati sul fondo della buca a contatto con le radici, permettono di captare l’acqua e i nutrienti nel suolo e di rilasciarli in caso di necessità. Al momento della posa a dimora della pianta, occorre una prima abbondante innaffiatura perché i polimeri possano gonfiarsi; successivamente si gonfieranno di nuovo dopo ogni irrigazione o dopo la pioggia.

6. Potatura e Impostazione della Pianta

La pianta a radice nuda, a meno che non la si voglia far crescere a forma libera, necessita, al momento dell’impianto, di una potatura che varia a seconda del metodo di allevamento scelto.

La forma più diffusa per chi desidera fare un frutteto famigliare è la cosiddetta “forma a vaso”: si procede a tagliare l’astone all’altezza a cui vogliamo che la pianta emetta i palchi (rami) principali; il taglio deve essere “pulito” e obliquo (a fetta di salame), così da evitare la permanenza di acqua sul taglio, fattore che potrebbe portare allo sviluppo di patologie fungine.

7. Ancoraggio e Protezione

E’ buona norma applicare a ogni pianta un tutore che contribuisce alla stabilità della stessa e che la rende meno vulnerabile in caso di venti forti. E’ consigliabile fissare il tutore alla pianta utilizzando una corda elastica che permetta alla pianta di svilupparsi senza produrre tagli nel tronco.

Per evitare danni causati da animali e/o da decespugliatore, si possono applicare gli shelter, protezioni che avvolgono il tronco e si allargano progressivamente con la crescita della pianta.

Monitoraggio e Cura Post-Piantumazione

Nei primi mesi è fondamentale monitorare la pianta e il suo sviluppo. Essenziali sono quindi la prima concimazione post-trapianto con concime organico ed eventuali concimazioni successive, che possono rendersi necessarie in base alle caratteristiche del terreno o qualora la pianta dovesse mostrare eventuali carenze.

In questa fase, un ridotto sviluppo della pianta potrebbe essere dovuto a una difficoltà a livello radicale, per una possibile asfissia causata da terreno argilloso, oppure alla presenza di afidi, che a seconda dell’andamento stagionale possono presentarsi sulla prima vegetazione.

Per prevenire il ristagno idrico e la conseguente asfissia radicale, è essenziale seguire i passaggi sopra descritti, perché è una condizione difficilmente modificabile in un secondo momento.
La pianta deve essere irrigata regolarmente, ma senza eccessi: buona norma è eseguire innaffiature anche meno frequenti, ma che assicurino una percolazione di acqua in profondità.

Spesso si tende erroneamente ad innaffiare frequentemente, ma con piccoli quantitativi di acqua: questa modalità non consente alla pianta di ricevere l’acqua di cui ha bisogno, soprattutto nel periodo estivo in cui le alte temperature causano l’evaporazione dell’acqua prima che la stessa arrivi in profondità.
L’utilizzo di dischi di pacciamatura di cocco o juta, oltre a permettere un controllo delle erbe infestanti, consente di mantenere l’umidità nel terreno così da ridurre la necessità di irrigazioni.

CONCLUSIONE

Le piante a radice nuda presentano diversi vantaggi:

1. Costo Inferiore:
essendo prive di zolla e del vaso, il costo di produzione e di spedizione è ridotto.

2. Ottimo adattamento al terreno:
le radici sono a contatto diretto con il terreno e questo favorisce uno sviluppo radicale e della pianta migliore, sempre che vengano seguite le indicazioni fornite. L’attecchimento della pianta a radice nuda dipende dai giusti accorgimenti durante la messa a dimora.

Possibilità di scegliere il tipo di allevamento:
la maggior parte delle varietà si presentano come astoni, pertanto, si prestano a essere “impostate” secondo le proprie esigenze (“forma a vaso”, palmetta, spalliera).

Le piante a radice nuda rappresentano quindi una soluzione economica ed efficace per chi desidera arricchire il proprio giardino o frutteto. Con la giusta preparazione del terreno, il corretto posizionamento delle piante e una cura adeguata, le piante a radice nuda possono crescere vigorosamente diventando una risorsa preziosa per il giardino, come ornamento dello stesso e dando poi in pochi anni i primi frutti.

Nota: per le spedizioni, le piante a radice nuda vengono sempre imballate in segatura umida, che permette di mantenere la giusta umidità delle radici per 10/15 giorni.

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